Article. Monneret de Villard. Sul faro di Alessandria. 1922.
Sul faro di Alessandria.
In un mio studio, stampato nell’ultimo fascicolo del Bulletin de la Société Archéologique d’Alexandrie, n. 18, 1921, riprendevo in esame, a proposito di un testo arabo inedito relativo al faro di Alessandria, la nota questione dei granchi (saratin) di vetro sul quale esso era detto poggiare secondo molti scrittori orientali. Cercavo di spiegare la leggenda ammettendo che gli arabi avessero derivata la loro descrizione dal ben noto testo latino sulle meraviglie del mondo, che il medioevo falsamente attribuì a Beda. In esso si dice che la costruzione poggiava « super quattuor cancros vitreos » ; spiegavo come il termine « cancer » nella bassa latinità non volesse indicare solamente granchio ma anche pilastro ; pensavo quindi che la frase latina, che voleva solamente accennare a quattro grandi pilastri di fondazione (lasciamo stare perché di vetro), fosse stata male interpretata e tradotta, come se l’edificio poggiasse su dei fantastici granchi.
Perché tutta la spiegazione reggesse bisognava provare che lo scritto dello pseudo-Beda era noto agli arabi. Oggi posso fornire tale prova: scorrendo il Kitab al-‘Unvan, un testo di storia universale redatto dal vescovo Mah-bûd al-Manbigi (Agapius Hierapolitanus) air inizio del X secolo, vi leggo una descrizione delle meraviglie del mondo ove è questa frase: « La seconda meraviglia è il faro di Alessandria. È una torre con un osservatorio, che si trova all’ingresso del mare, su quattro saratin di vetro. È di lei che parla Beda il sapiente che misurò il mare, percorse la terra e non trovò nell’universo nessuna costruzione più alta di quella». L’editore del testo, Vasiliev (in Patrologia Orientalis, V, p. 569), traduce saratin con colonne, venendo quindi a confermare la mia ipotesi. IL collegamento fra lo pseudo-Beda e i testi arabi mi pare chiaro e convincente.Ugo Monneret de Villard.
Ugo Monneret de Villard. “Sul faro di Alessandria”. Aegyptus, Anno 3, No. 3, p. 193. Luglio 1922.
Schott’s De septem orbis spectaculis quaestiones, available here.